S.Daniele lo stilita

Il nostro Padre Daniele era originario del piccolo villaggio di Mératha  vicino a Samosata in Siria. Sua madre da tempo sterile, l’aveva ottenuto dopo lunghe preghiere, in seguito a  una visione luminosa, segno di  gloria per il suo bambino.

All’età di cinque anni il bambino venne portato dai genitori  a un vicino monastero per essere consacrato a Dio, a somiglianza del profeta Samuele. All’età di dodici anni avendo udito per caso da sua madre che era stato consacrato a Dio, si recò nel monastero e venne ricevuto tra i fratelli. Fece  ben presto tali progressi nella virtù che  l’Igùmeno lo tonsurò e lo rivestì dell’abito angelico, con grande gioia dei suoi genitori. Accompagando il suo superiore verso Antiochia potè passare per  i Luoghi Santi e visitare  S.Simeone lo Stilita. Ai piedi della colonna ascoltò i consigli spirituali del santo asceta e presa una scala salì a ricevere la sua benedizione. Benedicendolo S.Simeone gli disse: ” Coraggio. Daniele, sii paziente, perché tu dovrai sopportare per amore di Dio tante fatiche. Ma confido che il Signore che io servo, ti fortificherà e si farà tuo compagno”. All’età di 37 anni Daniele venne chiamato a dirigere il monastero.Volendo ricevere la benedizione di S.Simeone si mise in viaggio, visitò i Luoghi Santi e il Deserto della Giudea. Su consiglio di un vegliardo che gli era apparso sotto le sembianze di S.Simeone, partì per Costantinopoli. Giunto vicino alla città si ritirò in una chiesetta dedicata all’Arcangelo Michele. Lì stette per qualche tempo e la sua fama di asceta si diffuse  tanto che tanta gente accorreva per ascoltare i suoi consigli. Presi da invidia i chierici della chiesetta accusarono d’eresia  Daniele presso l’arcivescovo della città imperiale. Convocato alla sua presenza, Daniele suscitò ammirazione per la sua fede ortodossa. Ritornato in monastero riprese la sua vita di preghiera. All’età di 51 anni , Daniele cadde in estasi e vide davanti a lui S.Simeone lo stilita sulla sommità di una colonna di nuvole. Accanto a lui due uomini luminosi che scesero a prendere Daniele e lo portarono vicino a S.Simeone. Il santo lo abbracciò, lo benedisse e sparì in cielo . Poco dopo arrivò l’allievo del grande stilita, il monaco Sergio che annunziò la morte di S.Simeone e diede  Daniele la tunica di pelle indossata dal santo. Così gli sembrò  bene  lasciare tutto e di seguire la forma ascetica indicata da S.Simeone. Dopo alcune vicissitudini riuscì a trovare un luogo dove vi era un’alta colonna e lì si ritirò in preghiera. La sua fama si diffuse rapidamente e per i tanti suoi miracoli l’imperatore Leone pregò l’Arcivescovo Ghennadios di ordinare prete Daniele. Nonostante il suo rifiuto l’Arcivescovo pronunciò la preghiera di ordinazione a distanza, e dal cielo si udì una voce che diceva:”Axios!” (è degno). Convintosi Daniele consenti all’Arcivescovo di raggiungerlo sulla colonna ed entrambi fecero la S.Comunione. S.Daniele si trasferì su un’altra colonna e continuò la sua vita ascetica prodigando consigli e operando miracoli a tutti quelli che ricorrevano a lui. La sua colonna divenne uno dei luoghi più venerati di Costantinopoli. L’imperatore fece costruire una chiesa e un alloggio per i pellegrini. Nonostante il successo, S.Daniele progrediva nella virtù dell’umiltà Sentendosi prossimo alla  fine Daniele riunì i suoi discepoli per dare loro i suoi ultimi consigli. Durante la sua ultima notte ebbe la visione di tutti i Santi del cielo che lo pregarono di celebrare la Divina Liturgia e a fare la S. Comunione, e poi si addormentò il pace. Era l’11 dicembre dell’anno 493, aveva raggiunto l’età di 84 anni.

 

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