Festa dell’Icona “Consola la mia pena”

L’icona “Consola la mia pena” si trova attualmente a Mosca, nella chiesa di San Nicola. Secondo la tradizione, sarebbe stata portata dai Cosacchi nel 1640, al tempo dello zar Alexei Micailovic (morto nel 1676) e donata alla chiesa di San Nicola nella via Bolsaja Ordynka.

Attraverso la sua icona, la Madre di Dio ha operato numerosi miracoli e divenne popolare durante la peste dell’anno 1771. Una testimonianza scritta attesta che la sacra immagine, durante un incendio, rimase intatta. Si ricorda in particolare un miracolo che rese famosa l’icona nella seconda metà del XVII secolo: una donna gravemente inferma fu avvertita di farsi trasportare a Mosca presso l’icona mostratale in visione. Sebbene si trovasse lontana da tale città e in pericolo di morte, riuscì a giungervi e la miracolosa forza dell’icona “Consola la mia pena” la guarì istantaneamente. Ciò avvenne un 25 gennaio dell’anno 1760, giorno conservato per l’annuale festeggiamento dell’icona. Ciò spiega la presenza attraverso l’immenso Paese di un gran numero di chiese consacrate all’immagine venerata sotto questo titolo. L’icona possiede un Ufficio completo per celebrare la Madre di Dio il 25 gennaio, contenente inni per il Vespro della vigilia, e altri per il Mattutino e la Divina Liturgia nel giorno della festa. Le prime edizioni dell’Ufficio risalgono alla metà del secolo XIX. Ad una data probabilmente posteriore risale l’ inno Acatisto deicato espressamente per questa icona , destinato alla pietà dei fedeli. Il lungo Inno si compone di 13 stanze brevi, dette “Kondak”, il cui ritornello è Alleluia; e di 12 stanze lunghe dette “Ikos”, il cui ritornello è “Rallegrati, o nostra gioia, tu che consoli la nostra pena”.

Preghiera

“Regina di ogni bontà, Madre di Dio, mia speranza, nutrice degli orfani, protettrice dei senza dimora, gioia degli afflitti, guarda alla mia pena e vedi il mio malore, vieni in aiuto alla mia debolezza, sostieni la mia povertà; tu che conosci la mia indigenza, mettici fine; difatti, al di fuori di te io non ho altro soccorso, altra protezione; io non possiedo nessuna consolazione al di fuori di te, buona Madre di Dio, per custodirmi e proteggermi, nei secoli dei secoli. Amen”.

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