S. Osvaldo Re della Northumbria

Il culto di venerazione per s. Osvaldo re di Northumbria, che fu il più grande centro della civiltà anglosassone con una fusione degli elementi celtici, latini e cristiani, nella Gran Bretagna del VII secolo, è diffuso un po’ in tutta Europa, soprattutto nei Paesi Anglosassoni; in Inghilterra è considerato eroe nazionale.È senz’altro uno dei santi più venerati, antecedenti lo Scisma Anglicano e uno dei primi dopo la conversione al cristianesimo nel VI secolo, della Gran Bretagna.

Osvaldo nato nel 604, era figlio del re di Northumbria, Ethelfrith, (593-616), e quando il regno fu preso da re Edwin (585-633), il quale durante il suo governo fondò la città di Edimburgo che da lui prese il nome, Osvaldo con la sua famiglia si rifugiò in Scozia nel 616; divenne cristiano a Iona, il celebre monastero fondato nel 563, da s. Colombano nell’omonima isola e che fu centro missionario fra i Pitti e gli Scozzesi.
Alla morte di Edwin nel 633, ritornò in Northumbria. La sua vicenda è inserita nel contesto storico dell’Alto Medioevo della Gran Bretagna e le notizie sono piuttosto frammentarie, anche se veritiere.
Al loro ritorno in Northumbria trovarono come tiranno il re britannico Cadwalla che governò per un anno (633-634) e che fece uccidere i suoi fratelli Osric e Eanfrid; ma Osvaldo ormai re, con un esercito di molto inferiore, lo sconfisse uccidendolo ad Hevenfelt nei pressi di Hexham.
Si racconta che Osvaldo, prima dell’inizio della battaglia contro Cadwalla, fece innalzare una croce di legno, come si è detto era un cristiano convertito, e radunati tutti intorno i suoi soldati, avevano pregato insieme per la vittoria; solo una piccola parte dei suoi uomini era cristiana, ma dopo lo scontro vittorioso, il re fece venire da Iona un vescovo, affinché predicasse il Vangelo nel regno di Northumbria.
Vi fu un primo tentativo con un vescovo molto severo, che giudicò il popolo come barbaro ed ostinato e quindi fallì; ma poi arrivò un altro più comprensivo e cortese, s. Aidano († 651), che con l’aiuto di Osvaldo, che, diciamo traduceva i suoi sermoni, la conversione ebbe successo; lo stesso re Osvaldo donò al santo vescovo l’isola di Lindsfarne per fondarvi un monastero ed una sede vescovile, molto vicina alla residenza reale di Bamburgh.
Il cristianesimo con il benefico influsso del re, incontrò il favore del popolo, molti si convertirono, vennero costruite chiese e monasteri. Come sovrano Osvaldo riunì le due parti della Northumbria denominate Bernicia e Deira, mentre altri re anglosassoni riconobbero la sua supremazia; sposò Cineburga figlia del re del Wessex, sposa che doveva essere molto giovane, secondo l’uso dei tempi, perché Osvaldo le era stato padrino di Battesimo; ma si può pensare anche che si fosse convertita e battezzata già adolescente.
Il suo regno purtroppo non fu lungo, durò solo otto anni, dimostrandosi esemplare come re cristiano; morì ucciso nel 642 a soli 38 anni, dal re pagano Penda di Mercia, nella battaglia di Maserfield (Shropshire) e l’ultimo suo gesto fu quello di pregare per i soldati che morivano con lui.
Dando sfogo agli istinti selvaggi e pagani che l’animavano, il re Penda (632-655), fece mutilare il suo corpo e il capo, le braccia e le mani furono infisse su un palo.
Le varie parti del corpo poi raccolte furono venerate in luoghi diversi e con vari trasferimenti, favorendo così la straordinaria diffusione del suo culto.
La sua generosità, la pietà, il coraggio e la perseveranza, unitamente alla precoce morte in battaglia per il suo Paese e per la fede cristiana, lo hanno fatto diventare un personaggio particolarmente venerato ed ammirato.
Tutta l’alta Europa, compresa l’Italia del Nord-Est è piena di opere d’arte che lo raffigurano, nelle varie chiese in cui si venera la sua memoria; la Chiesa Cattolica da tempi antichissimi lo celebra il 5 agosto anche come martire.

Autore: Antonio Borrelli

 

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