S.Virgilio arcivescovo di Arles

 

S.Virgilio arcivescovo di Arles

Nato in Aquitania all’inizio del VI° secolo, S.Virgilio divenne monaco nel famoso monastero di Lerins, dove mostrò una profonda ascesi e una grande pazienza in tutte le prove.  Libero da ogni preoccupazione terrestre, sembrava non avere altra counicazione se non col cielo. Fu chiamato in seguito ad assumere la direzione del monastero di S.Sinforiano ad Autun , che seguiva , come Lerins, le tradizioni ereditate dai monaci orientali. Qui vi fece prova della sua gande capacità nella diezione delle anime che a lui ricorrevano,  poi, grazie all’appoggio di San Siagrio, vescovo di Autun, divenne arcivescovo di Arles  sede primaziale della  Gallia a quell’epoca,nel 588.Egli sarebbe succeduto a Licerio, morto nel 588 nel corso della pandemia di peste nota come peste di Giustiniano  quantunque i dittici indichino, subito dopo quest’ultimo Pascasio di Arles  il quale occupò la sede vescovile per pochissimo tempo. Alcuni, al contrario, lo fanno succedere direttamente a Licerio, il predecessore di Pascasio, secondo gli altri.

venne eletto alla carica di Arcivescovo  di Arles,. Pur conservando nlla sua vita un rigore monastico e portando un cilicio sotto le sue vesti episcopali, S.Virgilio si dimostrò un padre tenero e amorevole verso tutti, in particolare verso i  miseri, e fece costruire, per la gloria di Dio, nella città due basiliche e un monastero. Durante la costruzione di una di queste basiliche, venne in aiuto con la sua preghiera agli operai e permise loro di innalzare senza difficoltà le colonne del tempio. Un’altra volta rese la vista a un cieco che lo aveva pregato con fede,e , si racconta, che Dio per la sua intercessione fece resuscitare parecchi defunti.

Papa Gregorio Magno, che lo stimava molto, gli accordò gli stessi onori concessi ai suoi predecessori, con il potere di convocare concilii e di giudicare in prima istanza insieme a dodici dei suoi colleghi, le dispute fra vescovi e le questioni sui dogmi.

Così il 1º agosto 595, papa Gregorio offrì a Virgilio il titolo di vicario pontificio, già accordato nel secolo precedente ai vescovi di Arles da Papa Zosimo. Questa dignità fece di lui l’intermediario obbligato fra i vescovi della Gallia e la Santa Sede e nello stesso tempo quello cui rivolgersi per risolvere numerosi problemi.

Il 12 agosto 595, gli indirizzò la sua lettera O quam bona sulla simonia per metterlo in guardia contro i misfatti provocati da quest’eresia, Il papa sollecita anche re Childeberto ad aiutare Virgilio in quest’impresa.

A più riprese (596601), Virgilio fu sollecitato dal Papa a offrire aiuto ad sant’Agostino di Canterbury, che lui stesso aveva tolto dal suo monastero in Roma con i suoi monaci, inviandoli missionari in inglesi. Si sa che nel 596 la città di Arles fece i preparativi per questa missione e in quella occasione alcuni schiavi anglosassoni furono riscattati. Il 17 novembre 597, Agostino di Canterbury, di ritorno ad Arles dopo aver convertito il re, la regina e i principali funzionari, fu consacrato da Virgilio, su richiesta di Papa Gregorio, arcivescovo della Chiesa d’Inghilterra nella Cattedrale di Saint-Trophime, ad Arles. Alla cerimonia parteciparono numerosi vescovi. In un’altra occasione, nel 596, il pontefice gli chiese di prendere sotto la sua protezione un monastero, di cui il suo predecessore Licerio ne aveva incamerato i benefici.

Tuttavia, nonostante questa benevolenza, Virgilio si era già attirato i rimproveri della Santa Sede nel 591, allorché numerosi ebrei, cacciati da Orléans e venutisi a rifugiare in Provenza, erano stati convertiti a forza nella sua giurisdizione e in quella del vescovo Teodosio di Marsiglia.

Papa Gregorio scrisse loro una lettera lodandone le buone intenzioni ma insistendo che limitassero il loro zelo alla predicazione e alle preghiere.

Qualche anno dopo, nel 596, probabilmente in seguito all’affaire Dynamius, Virgilio, che gestiva fino ad allora, come i suoi predecessori, le rendite in Gallia, si vide sottoposto, per disposizione papale, al controllo del vescovo di Aix

L’amicizia del Papa si raffreddò ulteriormente quando Virgilio non si oppose al matrimonio contratto da Siagria, una donna che, dopo aver abbracciato la vita religiosa, era stata costretta con la violenza a contrarre matrimonio. Il Papa lo fece riprendere nel luglio 599 : forse fu a causa di questa negligenza che Gregorio concesse, dietro istanza della regina Brunechilde, il Pallium a san Siagrio, vescovo di Autun, con il potere di convocare concilii.

Questo “raffreddamento” della benevolenza di Gregorio verso Virgilio ne diminuì notevolmente l’autorità come metropolita di Arles.

Nel 601 Gregorio chiese a Virgilio di organizzare un concilio contro la simonia e anche per obbligare l’arcivescovo di Marsiglia a riformare la propria diocesi

 

Quando si addormentò in pace verso l’anno 618, un profumo delizioso emanò dal  suo  corpo e si credeva di senire il profumo di tutti i fiori della primavera. In seguito numerosi miracoli avvennero sulla sua tomba.

Informazioni su Padre Dimitri (Fantini)

Editore di Ortodossia.info
Questa voce è stata pubblicata in Calendario Mensile. Contrassegna il permalink.