S. Monaco Silvestro di Obnora


Un giorno un cacciatore trovò nella foresta di Obnora in un luogo, che più di una volta appariva illuminato da un raggio di sole o da una colonna di nube, un eremita vestito di stracci, di nome Silvestro, che gli disse di essere un discepolo di S.Sergio di Radonez e di aver avuto la benedizione di condurre in quel luogo desertico una vita ascetica.

Nutrendosi di radici e di scorze d’albero egli era stato crudelmente provato dalla fame fino al giorno in cui un uomo meraviglioso gli era apparso, e lo aveva liberato da ogni preoccupazione per la sua sopravvivenza, sfiorandolo con la mano. Il cacciatore divulgò la storia di questo eremita e il popolo cominciò a venire fin nel profondo della foresta per ricevere consigli dall’uomo di Dio, e alcuni dei più ferventi gli chiesero di poter restare presso di lui. Aumentando il numero dei discepoli, il santo si recò a Mosca ed ottenne la benedizione del S.Metropolita Alessio di poter costruire una chiesa e un Monastero dedicato alla Resurrezione. Malgrado le responsabilità della Comunità, egli non dimenticò il suo amore per il silenzio, e quando ne aveva la possibilità si allontanava da solo nella foresta per pregare, e al suo ritorno al Monastero una folla lo attendeva , desiderosa di poter bere l’acqua viva della fonte della sua santità. Dopo la morte di S.Silvestro sopraggiunta il 25 aprile del 1379, numerosi miracoli accaddero sulla sua tomba: guarigione dalla follia, dalle malattie degl occhi, dalla sordità, dalla paralisi e dalle possessioni diaboliche. Si racconta, per esempio, che nel 1645, lo ieromonaco Iov iniziò ad abbattere degli alberi in un angolo della foresta, senza chiedere il parere dei confratelli. Egli fu colpito dalla cecità e una volta giunto presso la tomba del Santo iniziò a versare torrenti di lacrime chiedendo perdono e promettendo che non avrebbe fatto nulla senza prima chiedere il parere dei suoi confratelli. solo allora recuperò la vista grazie all’intercessione del Santo presso il Signore.

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