S.Callinico, martire, Patriarca di Costantinopoli

S,Callinico I° Patriarca di Costantinopoli  martire ( n.640-m.705)

S.Callinico occupava la carica di Custode dei Vasi Sacri della Chiesa  di Nostra Signora delle Blacherne, quando fu eletto per sedere sul trono patriarcale  alla morte di S.Paolo III°. Questa alta carica gli causò molte preoccupazioni da parte dell’imperatore Giustiniano II° (685-695  e 705-711) che si comportava come un tiranno e che non sopportava rimproveri sulla sua condotta.

Un giorno l’imperatore convocò il santo prelato e gli domandò di pronunciare una preghiera per la demolizione della chiesa detta delle “Metropoli” situata vicino al palazzo, per poter costruire una fontana e una sala di ricevimento (694) . Il santo gli rispose che la Chiesa prevede delle preghiere per la dedicazione delle chiese, ma no esistevano per la loro demolizione, perché Dio ha creato il mondo  per  la sua stabilità e non per la sua rovina. Gli inviati dell’imperatore riuscirono tuttavia, a forza di minacce, a costringere il patriarca all’obbedienza, e il beato improvvisò la seguente preghiera:    “ Gloria a Dio che sopporta tutto queso, ora e sempre e nei secoli dei secoli”. E la chiesa venne ben presto demolita. Diventato insopportabile per il  suo cattivo governo e i suoi numerosi peccati, Giustiniano fu rovesciato dal trono, gli venne mzzata la linga e il naso, e fu esiliato a Kerson in Crimea. Dopo una dozzina d’anni riuscì a fuggire e col sostegno dei Bulgari, venne ad assediare Costantinopoli. Con solenni giuramenti sulla Croce, sul Vangelo e sul prezioso Cortpo del Cristo, egli riuscì a convincere il Senato e il Patriarca che non voleva la morte di nessuno, ma chiedeva solamente di essere  ricevuto nella città imperiale. Mostrò però ben presto la sua furbizia e, grazie alla complicità di alcuni abitanti, entrò nella città attraverso le condotte dell’acquedotto. Quando si seppe della sua presenza i cittadini furono presi dal panico…l’imperatore Tiberio II° fu ucciso e il suo sangue colò a fiotti attraverso la città. Il turanno fece arrestare subito S.Callinico che aveva incoronato il suo rivale e che lo riteneva responsabile delle sue mutilazioni, lo fece accecare e lo  mandò in esilio a Roma, dove venne murato vivo. Dopo quaranta giorni, la cavità venne aperta  e il Santo venne trovato ancora in vita. Il Santo Patriarca si addormentò nl Signore  quattro giorni dopo e fu sepolto nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo per volontà del papa di quel tempo.

 

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